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venerdì 17 gennaio 2014

Smanettando su Radio Anima

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L'unico frutto dell'amor. E' la banaaana. E' la bana na.
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Niente, mi son detta: é un bel bel po' che non mi scappa da scrivere.
E allora ho aperto un post. E non mi veniva gnente oh. Ma gnente. Con la Gn proprio.
E allora ho scritto una cosa a caso. Che è poi quella prima frase qui sopra. La storia della banana.
Così, un po' provocatoria diciamo.
Ma assolutamente a caso.

C'ho il blocco dello scrittore.
(Senza aver mai avuto la benchè minima presunzione di esserlo mai stata, scrittrice, sia chiaro. Sti paroloni.)
O forse semplicemente è cambiata la condizione in cui mi è venuto da aprire questo blog e iniziare a scriverci.
Poco più di un anno fa, e mi sembra passato un secolo, mi sentivo incontinente di riflessioni. Avevo bisogno di metter giù i pensieri con quell'ordine minimo e necessario richiesto dalla comunicazione scritta.
Soggetto-verbo-complemento, o almeno giù di lì. Un minimo sindacale di coerenza e senso.
C'avevo i pensieri raggomitolati senza capo nè coda. E sgomitolarli in frasi, idee, ragionamenti vari, era di molto e valido conforto.

Cosa è cambiato?
No macchè. Mica che dentro la capoccia ci sia dell'ordine, non sia mai.

domenica 12 gennaio 2014

Perle nella savana - African Journal DAY 9

(Stai leggendo una pagina di AFRICAN JOURNAL - il diario del mio viaggio in Zambia nel 2012.
Trovi il resto sotto l'etichetta Africa. Sì, qui le cose semplici vanno alla grande.
Se vuoi altre info sull'associazione con cui sono partita, scrivimi, orsù: esplorattrice@gmail.com)

 h 9:56  Chipata ZAMBIA - DAY 9



Siamo in viaggio con Bridge, visiteremo i primi due villaggi nella lista da lui redatta per il governo.
Nel primo abbiamo visto un pozzo a mano, di quelli col secchio e la corda per intenderci, profondo poco più di 10 metri. Rimane a secco per un paio di mesi l'anno,  e la cosa non è un dettaglio.

Stamattina si è discusso del programma per i prossimi giorni.
C'è la possibile opzione di rinunciare al trasferimento a Mpangwe, dal momento che la maggior parte dei lavori si svolge nei dintorni di Chipata e la nostra presenza è necessaria.
Tuttavia la prospettiva di dormire a Kalichero non ci entusiasma (soprattutto a noi femminucce delicatucce): abbiamo constatato che la missione è ben più sporca e spartana di quella che ci ha ospitato fin'ora, e un unico bagno da condividere con tutti gli ospiti è la ciliegina su una torta ben poco allettante (ma pure tra i maschietti non c'è tutto sto entusiasmo eh).
Infine, topi e ragni coi quali dovremmo dividere la stanza ci fanno rabbrividire, e Piedone e il Nordico che hanno vissuto lì durante la spedizione dello scorso anno, ne fanno racconti dettagliati. Mortacci loro.
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