E' ovatta quella che mi protegge.
Si è infilata nelle orecchie, circonda il cuore, mi avvolge la testa e i pensieri.
Ovatta morbida. Per i colpi troppo duri.
La sento quasi fisicamente.
La riconosco, è un salvavita che mi rinchiude in un bozzolo. Era già successo in altri duri passaggi.
Ovatta che avvolge una crisalide.
Che si trasformerà in farfalla.
Per farlo deve morire e rinascere danzando fuori dal guscio che la protegge, deve uscire nuda, spogliarsi dal suo abito di seta.
Da due giorni so che non ci sei più e che lo hai scelto.
Il tuo gesto me l'hanno raccontato piano delle voci amiche e rapide parole su un giornale.
Surreale àncora che mi ha portata giù giù, in apnea, in profondi spazi dove ho trovato tracce di antica polvere scura.
mercoledì 22 maggio 2013
lunedì 6 maggio 2013
Metti due matte su un treno
Treno assai veloce, mattina - assai prima di connettere.
Arrivo alla mia fila e nell'altro lato del corridoio due ragazzi mediamente tatuati e una tipa nascosta dietro grandi occhiali modaioli, sospendono le chiacchiere e mi guardano.
Mbeh? E' il primo scontroso e monosillabico pensiero del giorno. Non sembra ma - sono di buonumore.
Mi sistemo nel mio sedile.
Lei mi dice ciao e aspetta.
Ciao? 'zzo vogliono questi oh. Di ottimo umore direi.
Boh, rispondo Ciao e con un elegante "no io non sono socievole" stampato in fronte, volgo con nonchalance lo sguardo all'orizzonte e finisco serafica la mia colazione.
I tre soggetti sospetti riprendono le chiacchiere a bassa voce.
Ora:
Il silenzio al mio arrivo, quel ciao e la ripresa di confidenze a volume 2 me li colloca tipo bimbetti nei banchi di scuola. Staran tipo copiando il compito in classe o girando un video VM18 con protagonista il controllore sotto al tavolino. Io assumo il ruolo della maestra pare - dal momento che al mio arrivo han fatto finta di nulla con tanto di scaltro sorrisetto.
Arrivo alla mia fila e nell'altro lato del corridoio due ragazzi mediamente tatuati e una tipa nascosta dietro grandi occhiali modaioli, sospendono le chiacchiere e mi guardano.
Mbeh? E' il primo scontroso e monosillabico pensiero del giorno. Non sembra ma - sono di buonumore.
Mi sistemo nel mio sedile.
Lei mi dice ciao e aspetta.
Ciao? 'zzo vogliono questi oh. Di ottimo umore direi.
Boh, rispondo Ciao e con un elegante "no io non sono socievole" stampato in fronte, volgo con nonchalance lo sguardo all'orizzonte e finisco serafica la mia colazione.
I tre soggetti sospetti riprendono le chiacchiere a bassa voce.
Ora:
Il silenzio al mio arrivo, quel ciao e la ripresa di confidenze a volume 2 me li colloca tipo bimbetti nei banchi di scuola. Staran tipo copiando il compito in classe o girando un video VM18 con protagonista il controllore sotto al tavolino. Io assumo il ruolo della maestra pare - dal momento che al mio arrivo han fatto finta di nulla con tanto di scaltro sorrisetto.
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