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lunedì 10 dicembre 2012

Parcheggiatore di UFO

C'e' questo tizio che mentre guida su strade che costeggiano i campi fa cenni di conferma verso il cielo oppure fa "no" col dito e l'espressione dispiaciuta.
Dipende dalla forma del campo, spiega.
E' un parcheggiatore di UFO.

Giuro che esiste e ci crede. Svolge il suo compito serissimo e silenzioso, anche in presenza di estranei.
Dovrebbe farsi curare da uno bravo e invece tranquillo, vive la sua vita, svolge un lavoro normale e non nasconde questa follia totale.
Se lui non si fa problemi e non è ancora stato rinchiuso perche' io me ne faccio cosi' tanti?
Io sono un po' meno matta.
Ognuno ha le sue stranezze no?

Ecco io ieri alle 16:27 mi son messa a piangere e non saprei spiegare perche'.
O forse lo so e mi sento semplicemente in colpa. Una parte di me si giudica.
Che diritto ho di piangere? Ho problemi che non sono problemi, ho dolori che in altri momenti - colorati di gratitudine per quanto ho di positivo nella vita - non sento neppure.
Ma oggi.. piccoli e in proscenio questi lievi strappi coprono lo sfondo.
Si si, mi vergogno del fatto che il periodo sottoquota prosegue.
Così ieri ero nel cortile dietro casa dei miei, col mio cagnone, il cielo si colorava dell'arancione di un tramonto sulla neve e con imbarazzante rapidita' ho iniziato a singhiozzare. Ci fosse stato un "motore, ciak, azione!" a precedermi, almeno ora avrei una candidatura agli Oscar 2013.

Ecco, non che le lacrime siano una novita' da queste parti ma perdiana, quando sto cosi', quando grondo copiosa tristezza immotivata, beh mi preoccupo.
Non avevo nemmeno le mie cose.

Mi preoccupo per me. Drammatizzo. Vedo l'ombra della mia fragilita' impossessarsi dei miei pomeriggi - e giu' di paranoie.

E cosi' il pensiero del parcheggiatore di UFO e' un buon salvagente. Lo ringrazio.
Mi salvi lui da questo oceano di autocommiserazione, lui col suo esempio di leggerezza e normalità della follia.
Se penso a lui il condimento del mio malumore, ovvero il lavoro che manca, le scarse opportunità, la motivazione che si stempera, mi sembrano condizioni nelle quali suvvia, posso cavarmela. Nulla e' perduto. Domani ci sarà più luce.

Invece, per la tristezza che certi pensieri pescano laggiu', nell'abisso di alcuni istanti, non basta nemmeno lui.
Per quella l'unica cosa che so fare per il momento è respirare a fondo.



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